1. incrementare la ricerca del "cliente diretto" , alimentando , in tal modo, nei traduttori il mito di compensi più adeguati che ne proverrebbero, in un settore in cui i servizi di intermediazione tra domanda e offerta dominano il mercato. 2. educare il cliente diretto a comprendere il valore delle competenze necessarie per tradurre e a circuirlo con mille tecniche di "fidelizzazione". 3. diventare esperti comunicatori sul web e sui social media per far emergere la propria professionalità. 4. utilizzare il più costoso software per la traduzione assistita senza il quale sembrerebbe impossibile lavorare per conto delle agenzie di traduzione italiane. 5. investire nella formazione in traduzione letteraria senza considerare che la richiesta di traduttori letterari coincide con la fetta di mercato inferiore. 6. demonizzare l'utilizzo della machine translation senza tener conto del fatto che apprendere l'utilizzo degli strumenti e delle tecniche che ne sono alla base costituisce l'unica concreta possibilità, al momento, di elevare i propri compensi acquisendo , ovvero, oltre che competenze linguistiche, anche nuove competenze tecniche che consentano ai traduttori di sfruttare l'enorme quantità di dati presenti nel web per ottimizzare i tempi e la qualità del processo traduttivo. E' indiscutibilmente utile essere visibili sul web ma quello che nessuno spiega con chiarezza ai traduttori ed aspiranti, università italiane incluse, è il fatto che l'industria della traduzione è profondamente cambiata e che la figura del traduttore tradizionale, ossia del professionista che abbia competenze esclusivamente linguistiche e poco più, è ormai destinata a scomparire, o quanto meno a restare relegata nella fascia inferiore della "forbice dei compensi", per cui, per quanti sforzi comunicativi e strategici i traduttori "tradizionali" possano fare, impegnandosi a gestire e aggiornare blog , comunicare sui social network professionali per mostrare le loro abilità e competenze linguistiche non sarà certo possibile sovvertire nè continuare ad ignorare le richieste impellenti dell'industria della traduzione . Mentre le tariffe dei traduttori freelance crollano il mercato dei servizi linguistici gode di ottima salute . Di recente, il più importante organismo di indagine del settore — l’americana Common Sense Advisory — ne ha stimato il valore complessivo in circa 35 miliardi di dollari (26 miliardi di euro), facendo registrare una crescita di oltre il 5%, a fronte di una crescita del PIL mondiale del 2,1%. Con la proliferazione degli strumenti di traduzione gratuiti, la traduzione sta diventando onnipresente, e lo sarà ancor di più con l’affermarsi del cosiddetto “Internet delle cose”, con l’estensione dell’uso della Rete al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti (sveglie che suonano prima in caso di traffico, piante che comunicano all’innaffiatoio quando è il momento di essere innaffiate; scarpe da ginnastica che trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se ci si dimentica di prendere un farmaco ecc.). E' parimenti in crescita la domanda di professionisti della traduzione in grado di utilizzare al meglio gli strumenti automatici e di aiutare le aziende a servirsene con profitto. Gli operatori dei servizi linguistici si trovano ad affrontare volumi crescenti di affari a fronte di una sempre maggiore concorrenza. Il ricorso alla tecnologia si fa quindi essenziale, anche per soddisfare le richieste di clienti sempre più esigenti e tecnologicamente avanzati. Per valorizzare la propria professionalità sono, pertanto, indispensabili nuove conoscenze e competenze tecniche che devono necessariamente aggiungersi a quelle prettamente linguistiche. La S.S.I.T. di Pescara, dopo una lunga e attenta analisi della situazione italiana, ha deciso di raccogliere questa nuova sfida avvalendosi della collaborazione di uno dei maggiori esperti internazionali del settore, Luigi Muzii, insieme al quale ha messo a punto un nuovo modello didattico effettivamente adeguato alle richieste del mercato il cui nome è significativamente "Nuovi Traduttori" . «Ora più che mai il mantra del settore è “prima, di più e meglio, magari a meno” e la parola d’ordine è “datificazione” (quantificazione dei fenomeni a fini di analisi). La ricetta per affrontare il mercato si basa su una combinazione di dati, strumenti, conoscenze e competenze che devono includere la capacità di utilizzare gli strumenti e produrre dati, oltre che accedervi e utilizzarli.Gli studenti di traduzione devono imparare a usare la lingua come uno strumento, non un fine." ( Luigi Muzii - SQuid) I "Nuovi Traduttori" saranno in grado di :
Il corso di alta formazione " Nuovi Traduttori" sarà inaugurato a Pescara nel prossimo mese di ottobre ma sarà fruibile anche on line. Ulteriori informazioni e il programma del corso sono disponibili qui.
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