La Traduzione automatica o MT (Machine Translation) è una branca della linguistica computazionale, i primi esperimenti vennero condotti già nei lontani anni '30. L'uomo da sempre si interroga su come automatizzare i processi più ripetitivi come la traduzione. Le prime idee di traduzione automatica apparvero già nel XVII secolo, con Cartesio e Leibniz. Ambedue formularono teorie per elaborare dizionari fondati su codici numerici universali. Negli anni '50 iniziarono i primi esperimenti e negli anni '90 la BBC, la Comunità Europea, la IBM, l'Areonautica militare, la General Motors, la Philiphs, la Xerox, la giapponese Fujitsu e molte altre industrie e istituzioni usavano abitualmente i sistemi della MT dichiarando che "l'uso del computer riduce i costi del 50%". Da sempre i traduttori considerano la MT come una minaccia. I più lungimiranti, invece, ne apprendono i meccanismi e mettono le loro competenze al servizio delle grandi realtà industriali e degli LSP (Language Service Providers). Non ha molto senso, in realtà, sentirsi minacciati dalla MT in quanto l'abilità linguistica dell'essere umano non può essere del tutto imitata da un sistema informatico soprattutto negli ambiti laddove è richiesta quella creatività a cui una macchina non potrà mai arrivare. Si possono ridurre i tempi di traduzione ma la lingua non è così facile da automatizzare. Le macchine non potrebbero mai riconoscere le sfumature linguistiche di battute, espressioni idiomatiche o gergo di un determinato settore. Nonostante tutti i vantaggi, la traduzione automatica ha i suoi limiti. Le figure professionali in grado di occuparsi di translation automation sono richiestissime dall'industria della traduzione internazionale e molto ben remunerate, a differenza dei traduttori freelance. Chi, del resto, più di un traduttore può valutare la qualità di un sistema informatico e suggerirne uno piuttosto che un altro a chi è già da anni abituato ad usarne e, magari, insegnare ad altri traduttori ad occuparsi di pre-editing, post-editing e content curation! Quando si utilizza la traduzione automatica associata a un traduttore umano, che rilegga e apporti modifiche, si ottiene una traduzione di alta qualità in meno tempo e a un costo inferiore. E si riceve il meglio da entrambe le realtà. Non si tratta di mettersi al servizio delle macchine, si tratta, semplicemente, di "cavalcare l'onda del progresso scientifico", di apprendere un nuovo sistema di lavoro e di comprendere che la traduzione, in molti suoi aspetti è una scienza. Più le macchine miglioreranno, più i traduttori dovranno adattare le proprie competenze per fornire servizi personalizzati, come una profonda conoscenza del pubblico target, che consente loro di adattare i contenuti tradotti alla cultura di riferimento. Ecco perchè la parte umana delle traduzione non si andrà a perdere in futuro, al contrario di quello che molti potrebbero pensare. Non si vivrà uno scontro macchine vs umani, ma si vivrà una situazione in cui questi due collaboreranno per fornire traduzioni di ottimo livello, veloci e culturalmente accettabili. Specializzati in Traduzione settoriale o Interpretazione consecutiva e trattativa con Corsi e Master sia per diplomati che laureati
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Cosa c’entra la traduzione con l’HTML, il linguaggio informatico di interpretazione? Per tradurre un sito web è necessario inserire il testo tradotto all’interno del codice HTML, per cui sono sempre più apprezzati i traduttori in grado di farlo autonomamente. È necessario sapere che, quando parliamo di web, più che di traduzione è opportuno riferirsi alla “localizzazione”. Localizzare linguisticamente un sito web significa trasformarlo in modo tale che il messaggio teso a interessare o affascinare il lettore multimediale sia adeguato alla lingua/cultura del suo Paese. La localizzazione linguistica di siti web, ovvero il processo di traduzione e adattamento dei contenuti sul web, è un settore in enorme espansione che muove un giro di affari esorbitante; di conseguenza è in grado di offrire prospettive professionali in costante crescita. I traduttori potrebbero essere spaventati trovandosi di fronte ad un misterioso linguaggio informatico; nei fatti non è necessario essere degli esperti informatici né abili “smanettoni” per familiarizzare con l’HTML; non è altro che un linguaggio e come tale è assimilabile alla semiotica, la scienza dei segni. Ovviamente inserire un testo tradotto (o adattato) all’interno di una pagina web è solo una parte del processo detto localizzazione; tuttavia è un tassello fondamentale che permette al traduttore di aggiungere con poco sforzo competenze tecniche a competenze culturali e linguistiche. A questo scopo la SSIT ha creato un manuale pensato appositamente per i traduttori con spiegazioni molto semplici; permette anche ai neofiti una immediata comprensione del processo. La guida all’HTML per traduttori e il video tutorial, scaricabile gratuitamente, illustra la creazione di una pagina web, la sua struttura e l’aspetto grafico e offre una chiara ed esaustiva comprensione degli elementi testuali da tradurre e quelli da lasciare inalterati. Permette, inoltre, di cambiare in piena autonomia qualche elemento grafico della pagina web (es: un’immagine o icona, un elenco, un colore), sempre nell’ottica di una politica di adattamento del contenuto e della forma al Paese di destinazione.
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